26 maggio 2022
L’impianto di biodiesel di Calahorra, dove il 26 maggio scorso due persone sono rimaste uccise in un’esplosione in uno dei suoi serbatoi, ha ripreso la sua attività questo lunedì, anche se parzialmente e senza che i lavoratori abbiano confermato quando sarà pienamente operativo.
Lo hanno spiegato lunedì a Efe fonti sindacali dell’azienda, che sono in attesa di un incontro con i responsabili dell’impianto per stabilire se tutti i lavoratori potranno tornare al loro posto questa settimana.
Hanno inoltre riconosciuto che la ripresa della piena attività potrebbe essere subordinata ai danni subiti dall’azienda a causa dell’esplosione e alle indagini sull’incidente da parte dei vigili del fuoco e della Guardia Civil, attraverso la Polizia Giudiziaria e il Seprona.
L’impianto, gestito dalla società Iniciativas Bioenergéticas, ha registrato, alle 12:55 di giovedì scorso, l’esplosione di un serbatoio, che ne ha colpiti altri tre, provocando la morte di due operai, di 33 e 40 anni, che in quel momento stavano svolgendo un lavoro esterno per l’azienda, apparentemente di saldatura, e che non facevano parte della forza lavoro, composta da circa 25 persone.
I vigili del fuoco di La Rioja, Navarra, Paesi Baschi e AENA sono intervenuti nell’incidente per oltre 12 ore per cercare di spegnere l’incendio ed evitare che intaccasse i serbatoi chimici altamente pericolosi che si trovavano accanto. L’incendio è stato definitivamente spento alle 2:00 del 27 e poco dopo sono iniziate le indagini per determinare le cause dell’incidente.